La prestigiosa sede del Castello di Zumelle a Mel (Bl) ospita,
a distanza di sedici anni dall’ultima personale, il maestro
veneziano del 900 Eugenio Da Venezia (1900 - 1992).
Le personali tematiche del paesaggio e dei fiori ritornano
in un’esposizione lungo una selezione di opere provenienti
da collezionisti privati.
La mostra Eugenio Da Venezia “Impressioni” è stata ideata
dal critico e curatore d’arte Alain Chivilò che, per primo,
ha curato assieme all’Associazione Castellare un iter artistico
all’interno del Castello.
Nelle due sale predisposte è possibile ammirare la pittura
di Eugenio Da Venezia che, tra armonia e sogno, trasmette
sentimenti evidenziati a noi attraverso trasparenze
cromatiche ripercorrendo una tradizione artistica veneziana.
L’unione di forma e colore ha attirato in lui l’interesse
di Pierre Bonnard durante la XIX Biennale di Venezia (1934):
proprio il maestro francese gli suggerì di frantumare
mentalmente la figurazione per ricrearla, attraverso tocchi
del pennello, sotto una nuova anima. Ecco rilevato
al maestro veneziano uno dei segreti dell’Impressionismo
che nella città simbolo di Parigi, lo vide testimone fino
allo scoppio della II guerra mondiale.
Eugenio Da Venezia ha dipinto dunque una pittura rarefatta
grazie a un tocco appena accennato che, nella sequenza
compositiva, è diventato deciso e mai esitante.
Facendo una disamina complessiva dei suoi soggetti,
nei paesaggi lagunari, collinari e montani si evidenziano
parziali scenari all’interno dei quali una sorta di calma
apparente blocca solamente un istante reale sempre ricco
di magico pathos. I fiori invece prendono vivacità
e freschezza sia in vasi avvolti tra infiniti drappeggi,
sia in fioriture spontanee. Nella ritrattistica, dai volti ai nudi,
la forma eccelle in equilibri e plasticità cari al secolo
delle Impressioni, mentre le nature silenti, diversamente
dalle altre tematiche, riecheggiano composizioni classiche
sempre rette da una tecnica sublime.
Eugenio Da Venezia, nel suo lungo iter artistico,
non ha mai fatto proprie le ricerche figurative dell’arte
moderna allontanandosi così dalle introspezioni concettuali
e psicologiche, per mantenere una rappresentazione pittorica
sempre viva di tutto quello che è oggettivamente visibile
intorno a noi
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