Treviso Eventi PARCO ARCHEOLOGICO DIDATTICO DEL LIVELET
LA MAGIA DI RIVIVERE LA PREISTORIA
archeologia e natura da marzo a novembre 2014
REVINE LAGO VIA CARPENE'
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PARCO ARCHEOLOGICO DIDATTICO DEL LIVELET
FINO A NOVEMBRE 2014
REVINE LAGO VIA CARPENE'

FESTA DI CHIUSURA
Domenica 2 IL TEATRINO della PALAFITTA
Ore 15.00: spettacolo di burattini. La preistoria raccontata a grandi e piccini.
A seguire…. Merenda autunnale per tutti!


PREISTORIA - ARCHEOLOGIA - NATURA

ORARI:
10.00 - 18.00 (Maggio, Giugno, Settembre, Ottobre)
10.00 - 19.00 (Luglio ed Agosto)
Giorni di apertura al pubblico: DOMENICHE e FESTIVI
Dal Lunedì al Sabato è aperto su prenotazione

OGNI DOMENICA VISITE E LABORATORI
FESTE A TEMA
: 02 GIUGNO - 15 AGOSTO
E OGNI TERZA DOMENICA DEL MESE

VISITE GUIDATE PER SCUOLE E GRUPPI
su prenotazione

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
TEL 0438 21230
dal martedi al venerdi 09.30-12.30
TEL 329 2605713 nei giorni di apertura del Parco
segreteria@parcolivelet.it

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IL PARCO - Villaggio palafitticolo

Il museo all'aperto del parco del Livelet è costituito dalla ricostruzione di tre palafitte che si riferiscono ad un periodo che va dalla fine del Neolitico alla prima Età del Bronzo, momento in cui è testimoniata l'occupazione preistorica dei Laghi di Revine.

Il vantaggio che offrono le ricostruzioni è di mostrare ai visitatori abitazioni e oggetti paragonabili a quelli antichi, realizzati con le stesse tecniche e materiali disponibili in Preistoria e inseriti in un contesto ambientale simile a quello in cui venivano prodotti in passato.

Chi visita il villaggio viene coinvolto in un vero e proprio viaggio nel tempo e invitato a scoprire la vita quotidiana nel Neolitico, nell'Età del Rame e nell'Età del Bronzo, attraverso l'osservazione delle ricostruzioni di oggetti, utensili e arredi - realizzati sulla base di reperti archeologici - con cui sono allestite le palafitte.

Le tre strutture rappresentano diverse tipologie di insediamento abitativo in ambiente umido, in base alle informazioni fornite dai resti archeologici del sito di Fiavè (TN). Una palafitta è sostenuta da solidi pali direttamente sull'acqua, una è completamente costruita sulla terraferma e una è realizzata metà su terra e metà su acqua, su bonifica.

La ricostruzione del villaggio palafitticolo si è basata sugli studi delle tipologie di insediamento riscontrate in siti archeologici di ambiente umido coevi dell'Italia Settentrionale, e su studi etnografici condotti sulle popolazioni che tuttora vivono in ambienti simili o usano materiali e tecniche simili, poiché non sono ancora stati elaborati dati archeologici certi sui modelli costruttivi utilizzati dagli abitanti preistorici della zona dei Laghi di Revine.

Per la maggior parte degli elementi strutturali, la scelta delle materie prime è ricaduta su legnami compatibili con l'ambiente e i ritrovamenti archeologici dell'area come castagno, quercia, nocciolo e corniolo, mentre le strutture lignee portanti o destinate a rimanere immerse nell'acqua sono state realizzate in larice, essenza scelta per la sua resistenza e durata, ma non presente a questa altitudine. Le pareti delle palafitte sono realizzate con fasci incrociati di canne palustri rivestiti da un intonaco isolante ma naturale, ottenuto mescolando argilla, paglia e sabbia. I tetti sono infine realizzati con fasci di canne sovrapposti e fissati ad una struttura lignea e hanno uno spessore medio di 30 cm, che garantisce protezione dalle intemperie

IL PARCO - Sito Archeologico

Il Parco Archeologico Didattico del Livelet è stato progettato e costruito per valorizzare la scoperta del vicino sito di Colmaggiore, un'area interessata da importanti ritrovamenti archeologici che si trova nell'istmo situato fra il lago di Lago e il lago di Santa Maria.

Il sito di Colmaggiore rappresenta ad ora il più importante insediamento preistorico di tipo umido del Veneto Orientale.

I primi indizi della presenza di un insediamento preistorico risalgono al 1923, quando, in occasione dei lavori per lo scavo di un canale di collegamento fra i due bacini lacustri, fu rinvenuta una spada di bronzo di tipo Sauerbrunn databile alla media Età del Bronzo (XV secolo a.C.). Successivamente, sempre in prossimità dei laghi, furono rinvenuti una corta spada Sauerbrunn (XV secolo a.C.) e un pugnale di tipo Peschiera (XIII secolo a.C.).

Nel 1987, altri interventi di escavazione nella stessa zona misero in luce i primi resti di strutture abitative. Venne allertata la Soprintendenza Archeologica del Veneto che promosse una prima campagna di sondaggi nel 1989, seguita da due di scavo nel 1992 e nel 1997. In base ai dati raccolti, i resti vennero attribuiti ad un abitato preistorico di tipo umido, insediato per la prima volta nel Neolitico (4.500 a.C. circa) e successivamente occupato anche nell'Età del Rame fino all'inizio dell'Età del Bronzo (2.300 a.C.); gli oggetti di tipologia Sauerbrunn testimoniano inoltre sporadiche frequentazioni anche nel Bronzo Medio e Recente.

I reperti raccolti appartenevano a diverse classi di materiali e tutti hanno contribuito alla datazione relativa del sito e alla comprensione della vita quotidiana degli uomini che lo avevano costruito e abitato.

Fra le testimonianze più importanti vanno ricordati i resti di palificazioni verticali, frammenti lignei combusti, tavolati e massicciate in pietra che sono stati interpretati come fondamenta di palafitte e tracce di bonifica del terreno di sponda. Gli oggetti di uso quotidiano sono rappresentati dai manufatti in selce scheggiata, in pietra verde levigata e dai frammenti di contenitori in ceramica, mentre il ritrovamento di fusaiole e di un peso da telaio testimoniano indirettamente che gli abitanti del sito conoscevano la tessitura.

Le ossa degli animali e i resti paleobotanici costituiscono invece resti di pasto e aiutano nel delineare la dieta e le strategie di sussistenza del villaggio, oltre a dare informazioni sull'ambiente circostante, che doveva essere simile a quello attuale.
L'alimentazione probabilmente si basava sull'agricoltura, con la coltivazione di cereali (indirettamente testimoniata dal ritrovamento di lame di falcetto in selce e frammenti di macine) e sull'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. La caccia, la raccolta di cibo selvatico e la pesca rappresentavano comunque una risorsa importante







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